UNA PROSPETTIVA PSICODINAMICA DEI DISTURBI PRECOCI DELLO SVILUPPO PSICHICO NEL BAMBINO
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA SINDROME DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE CON IPERATTIVITÀ
Oratore principale: prof. Jorge CANESTRI
Jorge Canestri è psichiatra e psicoanalista specializzato in epistemologia e linguistica. Svolge attività di didatta e supervisore per la Associazione Italiana di Psicoanalisi (AIPsi) e per la Società Psicanalitica Argentina. Jorge Canestri è uno degli psicoanalisti più rinomati in Italia, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali e ha rivestito prestigiose cariche quali quella di Direttore dell’Associazione Psicoanalitica Italiana, Presidente del Comitato Etico della IPA, presidente del gruppo di lavoro su questioni teoriche della Federazione Psicoanalitica Europea, presidente del Congresso del 42 IPA in Nizza 2001, membro del comitato di ricerca concettuale ed empirica del IPA, Professore di Psicologia della Salute Mentale presso la Università di Roma.
E’ coautore del testo “la Babele dell’inconscio” (Raffaello Cortina Editore, Milano).
I suoi interessi lo hanno portato ad esplorare i campi delle neuroscienze, della linguistica e dell’epistemologia nel tentativo di creare ponti concettuali con altre discipline senza perdere i capisaldi della specificità psicoanalitica.
CONTENUTI
Attualmente vi è un vivo dibattito e sono innumerevoli le ricerche dedicate a stabilire se i disturbi dello sviluppo del bambino (come l’autismo o la sindrome da deficit dell’attenzione) siano predeterminati sulla base del patrimonio genetico ereditato da ciascun individuo, oppure se siano caratteristiche apprese, cioè̀ determinate da esperienze ambientali (ad esempio, da deprivazioni o da traumi) avute dal bambino nel suo sviluppo. Ci appare improduttivo esplorare questo quesito ricorrendo a preconcetti. In sostanza, dobbiamo riconoscere che aspetti complessi del nostro carattere sono determinati sia dalla codificazione genetica, sia dall’ambiente. Questa conferenza si rivolge a professionisti a contatto con bambini (o adulti) affetti da queste problematiche ma anche i meno esperti troveranno ampio spazio di discussione in un linguaggio che non rimarrà confinato agli “addetti ai lavori”. Si cercherà anche di capire come persone coinvolte in queste problematiche possano lavorare insieme in modo migliore per invertire l’attuale tendenza ad adottare una metodologia schematica di protocolli generalizzanti. Si fa sempre più rilevante l’esigenza di una metodologia che garantisca una migliore comprensione delle necessità specifiche del singolo bambino e della sua famiglia.